Riabilitazione conservativa lesione cuffia dei rotatori
Il trattamento conservativo della lesione della cuffia dei rotatori ha come obiettivo principale la remissione del dolore e il miglioramento della funzionalità della spalla nei casi in cui non si voglia ricorrere ad una soluzione chirurgica. Perché la spalla fa male? Perché molte persone pur avendo lesioni alla cuffia dei rotatori non hanno male? Perché spesso non c’è relazione tra esami diagnostici e dolore?
A questi interrogativi negli ultimi anni sono state date spiegazioni scientifiche. Dagli ultimi studi di letteratura è emerso che spesso non è possibile individuare il generatore di dolore inteso come singola struttura creante la sindrome dolorosa come ad esempio una borsa sierosa, un tendine lesionato o infiammato ma si parla di spalla dolorosa da cuffia dei rotatori. Il dolore di spalla è legato alla perdita di funzionalità della spalla stessa, al carico di lavoro a cui la spalla viene sottoposta oltre alla sensibilizzazione periferica e centrale del dolore, infatti a parità di condizione biomeccanica le componenti psicologiche e neurologiche possono modulare parecchio la percezione del dolore. Il nostro compito è quello di gestire il paziente con un approccio olistico e multidisciplinare.
Il progetto riabilitativo
Il progetto riabilitativo paziente specifico si costruisce unendo i dati della valutazione ortopedica, della valutazione fisioterapica-funzionale e delle aspettative del paziente. La nostra eccellenza nella gestione di queste patologie sta nel rendere i pazienti centrali nel progetto, infatti il nostro lavoro è sia quello di guidare il recupero ma anche quello di indicare le criticità e le controindicazioni di certi gesti o lavori. Noi cerchiamo di ottimizzare e recuperare il massimo della funzionalità e di ridurre al minimo la disabilità sviluppata. Il paziente deve comprendere l’importanza di modulare le richieste e i carichi che sottopone alla spalla, solo così si ottengono i risultati. Bisogna essere un team. Grazie a questa continuo scambio di informazioni inter-operatori si potrà impostare un piano terapeutico ad hoc. La riabilitazione prevede varie fasi di lavoro da rispettare per progredire verso la cura.
Riduzione del dolore
In questa fase i fisioterapisti e gli osteopati eseguono dei trattamenti specifici volti a rilasciare la tensione mio-fasciale della spalla e a migliorare l’equilibrio del complesso spalla e di tutte le strutture ad essa connesse. Lavorano sul bilanciamento delle forza ascendenti dalle gambe e bacino e dalle forze discendenti di rachide cervicale e dorsale. In questa fase è possibile iniziare un lavoro di controllo del core per creare stabilità alle catene muscolari di fissazione.
Recupero mobilità passiva e attiva
In questa fase è necessario porsi l’obiettivo del completo recupero della mobilità di spalla sia passiva che attiva. Nel caso in cui ci fosse una limitazione di articolarità di spalla passiva per primo si valuta se sono presenti restrizioni di mobilità connesse a rigidità capsulari o legate ad altre strutture associate con la gleno-omerale come colonna cervicale e toracica. In questo caso i terapisti e gli osteopati effettuano mobilizzazioni e manipolazioni volte al recupero completo della mobilità. Secondariamente si valuta la mobilità attiva, il pattern di movimento gleno-omerale e scapolo-omerale. Discorso a parte va effettuato per le spalle con lesioni massive di cuffia nelle persone anziane infatti in questi casi l’obiettivo primario diventa quello di recuperare il massimo della funzionalità possibile senza dolore.
Recupero neuromotorio
In questa fase viene prima effettuata una valutazione muscolare e funzionale attraverso test specifici, poi sulla base della valutazione effettuata il terapista inizia e introdurre esercizi di reclutamento muscolare. Si utilizzeranno varie strategie di reclutamento sia per il tipo di contrazione che per la tipologia di gesto richiesto (specifico, funzionale etc.). L’intervento di reclutamento muscolare può necessitare un periodo variabile differente da caso a caso in base al deficit di spalla e alla quantità di dolore connesso.
Recupero forza
Dopo aver recuperato il reclutamento muscolare dei principali attori del movimento di spalla si passa al rinforzo vero e proprio attraverso un bilanciamento di forza tra muscoli depressori e deltoide e tra fissatori di scapola o scapolo-toracici (trapezio e dentato anteriore) nelle varie fasi di movimento. I protocolli di rinforzo seguono linee guida internazionali. In questa fase si associa spesso un lavoro di functional rehabilitation.
Recupero della propricezione
La propriocezione è la capacità di percepire la posizione della spalla o di altre strutture corporee nello spazio senza utilizzare la vista ma è anche la capacità di percepire le contrazioni muscolari. In questa fase verranno eseguiti esercizi specifici con e senza il supporto visivo.
Return to play
La decisione di ritornare in campo o al lavoro è una scelta sempre molto difficile che deve essere ponderata considerando vari aspetti:
- Il superamento di test specifici
- Età del paziente
- Segni visibili e Sintomi che manifesta il paziente
- Anamnesi personale
- Tipo di sport o lavoro effettuato
- La posizione di gioco o di lavoro e la dominanza di arto
- Il livello dell’atleta
- La situazione psicologica
- Il periodo della stagione o dell’anno (prossimità delle vacanze) in cui l’atleta o il lavoratore si trova
- Il desiderio del paziente di tornare in campo o a lavoro
- Le pressioni della società e i conflitti di interesse (finanziari)
Alla fine del percorso riabilitativo si tirano le fila e si decide se i risultati ottenuti soddisfano le iniziali aspettative del team oppure in caso negativo si procederà con il trattamento chirurgico.