Riabilitazione post-chirurgica lesione cuffia dei rotatori
La riabilitazione post chirurgica della cuffia dei rotatori è paziente specifica e si basa su un continuo scambio di informazione tra terapista e il chirurgo ortopedico. Il tipo di intervento, l’età del paziente, le aspettative del paziente e i carichi di lavoro ai quali dovrà essere sottoposta la spalla modificano il progetto riabilitativo. Il paziente grazie al lavoro con il fisioterapista e alla telemedicina progredirà nelle fasi riabilitative. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di dare il massimo della funzionalità possibile alla spalla compatibilmente con l’intervento svolto. Il paziente verrà accompagnato dal giorno dell’intervento fino al ritorno in campo grazie alle cure del team chirurgico e riabilitativo.
Fase 1
L’obbiettivo di questo stadio è proteggere la riparazione in modo tale da creare stabilità, garantire la guarigione dei tessuti, raggiungere un ripristino ottimale dell’articolazione, e include anche un primo inizio di recupero di funzionalità della catena cinetica prossimale.Mantenere il tutore per 4 settimane In questa fase può essere rimosso il tutore per lavarsi, vestirsi e per effettuare gli esercizi. Evitare di usare il pc e cercare di vestirsi inserendo prima il braccio operato e poi quello sano, possibilmente farsi aiutare nelle attività della vita quotidiana. Considerando la posizione del sonno, durante le prime settimane dopo l’intervento, di solito è più comodo per il paziente dormire in una poltrona reclinabile con un cuscino sotto l’estremità operata mentre indossa il tutore. Ci sono molte precauzioni in questa fase come sollevare oggetti pesanti, spingere e tirare, eccessiva estensione della spalla, movimenti eccessivi dietro al tronco o movimenti improvvisi, appoggiarsi sui gomiti nei passaggi posturali da sdraiato a seduto oppure da seduto in piedi
Fase 2
Dopo sei settimane dall’intervento le fasi infiammatorie e di riparazione sono passate allo stadio di rimodellamento del collagene. Durante questo periodo la guarigione del tendine aumenta progressivamente e l’applicazione di forze muscolari di basso livello aiuta a orientare le fibre all’interno della matrice del collagene e migliora la resistenza alla trazione della riparazione del tendine. Questo fenomeno inizia 4-8 settimane dopo l’intervento chirurgico, ma può essere prolungato a seconda di fattori quali la qualità e le dimensioni della riparazione, l’età del paziente e altre comorbilità.
Fase 3
La fase III può essere definita una fase di rafforzamento, che si svolge circa 10-12 settimane dopo l’intervento. In questa fase, la fase di rimodellamento istologico è completa e la guarigione dal tendine è sufficientemente forte da consentire un programma di rafforzamento. Gli obiettivi principali di questa fase sono avere un ROM passivo completo senza dolore, ottimizzando il controllo neuromuscolare e migliorando la resistenza. Il paziente deve prendere in considerazione il fatto che quindi un programma di rafforzamento è consentito solo quando la mobilità della spalla e il ROM sono massimizzati. I tentativi di rafforzare una spalla rigida possono causare dolore e stress al tendine riparato. Quando il movimento attivo è completo e senza dolore si puo’ pasaare alla fase 4
Fase 4
La fase IV è la fase di rafforzamento avanzato che in genere può essere avviata circa 16-22 settimane dopo la riparazione della cuffia dei rotatori. A questo punto la fase di rimodellamento dovrebbe essere completa e il tessuto della cuffia dei rotatori riparato è relativamente maturo per resistere a forze maggiori. Il rafforzamento progressivo della cuffia dei rotatori riparata può essere ottenuto in molti modi.
Lesioni massive e riparazioni funzionali
Un capitolo a parte va speso per le riparazioni funzionali per le lesioni massive di cuffia. In questo caso le prime fasi sono indispensabili vista la precarietà dei tessuti su cui si agisce con le riparazioni chirurgiche, più che mai fondamentale il continuo scambio interdisciplinare di informazioni tra operatori. In questi pazienti i tempi di recupero sono dilatati e si procede soprattutto lavorando sui fissatori di spalla, sull’addome e sui muscoli degli arti inferiori. Il lavoro diventa principalmente funzionale infatti non si cerca di reclutare i singoli muscoli ma si cerca di ripristinare la funzione della spalla. L’aderenza e la costanza dei pazienti sono indispensabili per ottenere risultati stabili in queste condizioni. Abbiamo osservato negli anni come questa modalità chirurgica prima e riabilitativa dopo per pazienti con lesioni massive di cuffia stia garantendo ottimi risultati e stia risparmiando i pazienti da protesizzazioni, ultima spiaggia chirugica.